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Prosodia

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La prosodia (dal latino prosodia(m), che procede a sua volta dal greco prosoidia, composto di pros-, "verso" e oide, "canto") è la parte della linguistica che studia l'intonazione, il ritmo, la durata e l'accento nel linguaggio parlato. Le caratteristiche prosodiche di una unità di linguaggio parlato (si tratti di una sillaba, di una parola o di una frase) sono dette soprasegmentali, perché sono simultanee ai segmenti in cui può essere divisa quell'unità. Le si può infatti rappresentare idealmente come 'sovrapposte' ad essi. Alcuni di questi tratti sono, ad esempio, la lunghezza della sillaba, il tono, l'accento.

Le unità prosodiche non corrispondono a unità grammaticali, anche se possono dirci qualcosa su come il nostro cervello analizza il parlato. I sintagmi e i periodi sono concetti grammaticali, ma possono avere equivalenti prosodici (unità prosodiche o intonazionali), a più livelli gerarchici.

Queste unità sono caratterizzate da diversi segni fonetici, come una forma coerente di tono e il graduale abbassamento del tono e allungamento delle vocali lungo la durata di un'unità, finché il tono e la velocità si stabilizzano per ricominciare con l'unità successiva. Sembra che respirazione, inspirazione ed espirazione, avvengano solo a queste condizioni.

Diverse scuole di linguistica descrivono le unità prosodiche in modo leggermente diverso. Una comune distinzione è tra prosodia continuata, che nell'ortografia inglese si potrebbe segnalare con una virgola, e prosodia finale, che potremmo indicare con un punto. Questo è l'uso comune dei simboli IPA per le pause prosodiche minori e maggiori.

La prosodia come studio della quantità (vocalica e sillabica)

Soprattutto gli studiosi delle lingue classiche (il latino e il greco antico) danno al termine prosodia un altro significato, più ristretto: quello di studio della quantità (o lunghezza, o durata) delle vocali e delle sillabe (lunghe e brevi).

soprasegmentale (appunto la durata).