Saronno
La Storia
Le prime teorie elaborate ipotizzavano Saronno come di origine celtica, considerando il fatto che nei dintorni del territorio sono stati ritrovati parecchi resti archeologici che potevano risalire a quella civiltà. Ma recenti studi sono volti a dimostrare che Saronno ha invece origini etrusche, tanto che nello stesso dialetto cittadino (attualmente un po' in disuso) non è difficile riscontrare termini di tale derivazione. I primi cenni storici riguardo all'esistenza della città risalgono al 796, con il vicus che viene identificato come "Solomnum"; poi sostituito nel corso degli anni da "Solonnum" (fino al 1189). Il nome si modifica via via in "Solognum" e "Sorognum", che diventano poi "Seronium", e "Seronum" e "Serono". Solo dopo il XVII secolo la denominazione si avvicina a quella attuale, trasformandosi in "Sarono" e quindi, nel secolo successivo, in "Saronno". Non è ben stabilita la nascita del primo insediamento, anche se le più recenti teorie ne indicano l'esistenza già in epoca romana. Nel medioevo questo borgo iniziò lentamente a fiorire, tanto da diventare, nel XII secolo, un centro agricolo e commerciale di un certo interesse.
All'inizio del XIII secolo Saronno divenne un borgo di importanza militare, per via della guerra fra Visconti (con i quali la città era schierata) e Torriani; tanto che la città venne circondata da mura fortificate, che vennero successivamente smantellate: siamo attorno alla metà del 1300, ed il borgo torna ad essere prevalentemente di carattere agricolo e artigianale. Negli anni successivi Saronno fu governata via via dai Visconti, ancora dagli Sforza e quindi (fine 1700 inizio 1800) dai Biglia. Saronno, come detto, conobbe in questi secoli splendori e miserie; vanno ricordati i saccheggi subiti dall'esercito dei Lanzichenecchi, l'epidemia di peste del 1576 e quella ancor più tremenda del 1629 (citata anche dal Manzoni ne "I promessi sposi") che uccise oltre 1500 persone e in pratica decimò la popolazione cittadina.
All'inizio del Settecento Saronno fece parte della dominazione austriaca, interrotta per pochi anni da quella Napoleonica, e nel 1827 la città venne nuovamente messa in ginocchio da un violentissimo incendio, che ne distrusse l'intero quartiere di San Cristoforo lasciando senza tetto migliaia di abitanti.
A metà del 1800 inizia lentamente a crescere il tenore di vita; Saronno conta poco più di 5000 abitanti e l'economia è prevalentemente artigianale ed agricola.
Nel 1879 nasce il primo tronco delle attuali Ferrovie Nord Milano, con il collegamento con Milano; a questo seguiranno a breve quelli con Como e Varese. Nascono le prime industrie, dal biscottificio Lazzaroni alla Parma casseforti, e a seguire la Torley, la Poss, La Cemsa-Caproni, la De Angeli-Frua, l'Isotta Fraschini (poi Breda), la Warm Morning, la Banfi & Canti, il Molino Biffi, il Molino Canti e così via. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1927, Saronno passò dalla provincia di Milano a quella di Varese, mentre nel 1960 ottenne il titolo di città, di pari passo con un rapido sviluppo demografico e commerciale.
(fonte Proloco di saronno)