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La Rambla di Via della Villa di Lucina

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<googlemap lat="41.858183" lon="12.483773" zoom="15"> 41.855937, 12.483782, Via della Villa di Lucina , da Viale Giustiniano Imperatore a Via Alessandro Severo Roma, Lazio, Italia </googlemap>


Dove

La storia

Tutto nasce dalle vicende dei "palazzi storti" costruiti tra gli anni 50 e 70 lungo viale Giustinian imperatore che unisce la basilica di San Paolo alla Cristoforo Colombo. I palazzi sono stati realizzati nel paleo alveo di un affluente del Tevere su terreni argillosi che nei loro naturali assestamenti hanno determinato pericolosi dissesti nelle strutture portanti, fino alla necessità della demolizione per il n.26 di Via di Villa di lucina nel 2005

"Palazzi storti", si rifà il quartiere Garbatella - Via Giustiniano Imperatore

Nuovi palazzi, verde, parking e un tunnel sotto la Colombo: pronto il piano di riqualificazione di via Giustiniano. Il progetto è del Campidoglio e di "Risorse per Roma" Costerà 85 milioni. "Il prima possibile la ricostruzione degli appartamenti per 52 famiglie fuori casa".

Giardini attrezzati, più aree verdi di quelle che esistono oggi e aiuole a fare da spartitraffico. Nuovi palazzi e con fondamenta più solide, parcheggi, sotterranei e di superficie, e campi sportivi. E ancora: negozi, biblioteche pubbliche, asili e scuole. Forse anche un sottopassaggio che, passando sotto la Colombo, collegherà direttamente con la via Appia. Insomma, un volto tutto nuovo per via Giustiniano Imperatore e per via Villa di Lucina, la strada su cui affacciano i famosi "palazzi storti" della città, costruiti tra gli anni '50 e '60, e sgomberati la settimana scorsa per un'accelerazione improvvisa della loro inclinazione. Vista la situazione di emergenza, la giunta capitolina, in accordo con le commissioni consiliari al patrimonio e all'urbanistica (con i consiglieri Marroni, Smedile e Carapella), ha approvato subito il progetto di riqualificazione del quartiere, nato da un concorso di idee e perfezionato dal Campidoglio attraverso la società "Risorse per Roma" e l'architetto Gabriella Raggi. Il programma è stato illustrato ai residenti della zona e ha avuto il loro consenso. Se l'iter burocratico non troverà intoppi i cantieri potrebbero partire anche alla fine del 2005. E gli sfollati, alla metà del 2007, potrebbero avere tra le mani le chiavi di un nuovo appartamento. Costo dell'operazione: 85 milioni.

«L'urgenza di approvare questo piano e di metterlo in atto il prima possibile è stata dettata dallo sgombero della scorsa settimana degli stabili al civico 26 di via Villa di Lucina e dalla necessità di iniziare il prima possibile la ricostruzione degli appartamenti per queste 52 famiglie che ora sono fuori casa, ma anche per quelle che da tre anni sono nei residence di Santa Palomba - spiega l'assessore comunale Roberto Morassut -. È ovvio che la fase più urgente del progetto riguarderà proprio la ricostruzione delle case e l'abbattimento degli stabili pericolanti. Poi, se necessario arriverà anche il resto».

Il programma infatti è diviso in più quadranti, in più aree e prevede una realizzazione in tempi diversi. È come studiato per blocchi, in modo da consentire interventi scaglionati e solo se necessari. «Finché la zona di via Giustiniano Imperatore è sotto osservazione non si possono fare discorsi definitivi. Non si può pensare cioè di costruire nuovi stabili al posto di quelli ancora sotto monitoraggio - continua Morassut - . Se però nel tempo si dovessero verificare altre difficoltà o altre emergenze come quelle dei giorni scorsi, almeno avremo già la risposta pronta».

di Clarida Salvatori da La Repubblica del 27.11.04


...E’ l’architetto Gian Filippo Biazzo, direttore della Commissione stabili pericolanti, a mostrare il grafico dei movimenti del palazzo monitarato da tempo. «Tra il 1 e il 16 novembre - ha esemplificato il tecnico - abbiamo registrato che la velocità di spostamento in avanti dell’immobile era aumentata di due volte rispetto alla velocità già anomala che c’era in precedenza. A questa velocità si arriva a un movimento di 15 centimetri in un anno...». (...)

  • DISSESTO IDROGEOLOGICO - Nel 2001 alcuni edifici privati, costruiti negli anni ’50, tra via Alessandro Severo e via della Villa di Lucina, accusano gravi problemi di stabilità: le fondamenta cedono all’improvviso a causa di un dissesto idrogeologico. Sono 48 le famiglie che vengono sgomberate in fretta e spostate in altri alloggi.
  • IL NUOVO PROGETTO - La scorsa estate è un prestigioso studio di architetti svizzeri che si aggiudica la gara d’appalto per la ricostruzione di quattro immobili pericolanti di 8-10 piani, due in via Alessandro Severo e due in via di Villa Lucina.
  • AREE VERDI E NEGOZI - Al posto degli edifici pericolanti verrà realizzata un’area verde con servizi per il quartiere. I quattro palazzi nuovi saranno costruiti in una vicina area pubblica concessa dal Comune: ogni appartamento sarà di 90 metri quadrati.

di Paolo Brogi dal Corriere della sera del 20.11.04


LA SITUAZIONE - Diciotto palazzoni di nove piani tra via Giustiniano Imperatore e via Alessandro Severo. Un pessimo esempio di edilizia intensiva, eredità degli anni Sessanta, sulla valle di un antico affluente del Tevere, e per di più in zona alluvionale e vulcanica.

Nel novembre del 2001 la relazione sulla stabilità degli immobili non si prestava ad equivoci: l’edificio numero “15” non era “verticale”. Pendeva, tendeva a slittare di 15 centimetri l’anno. Fu presa la decisione più logica ma anche più difficile: sgomberate 48 famiglie e trasferite nelle case di Santa Palomba dove tutt’ora risiedono ospitate dal Comune, al sicuro ma in una situazione di inevitabile disagio sociale. Sotto esame sono rimasti gli altri 17 edifici, in tutto 1628 alloggi.

Gli studi, condotti anche dagli specialisti dell’Università La Sapienza, accertarono un «cedimento in fase avanzata», con pendenze superiori al 3%. Valori giudicati «inammissibili». Da qui la decisione, nel maggio del 2003, prevista in uno studio di pre-fattibilità di ricostruire 949 alloggi, riabilitarne 210 e sottoporre a manutenzione gli altri 523. Nel luglio scorso, quindi, l’annuncio del sindaco Veltroni e dell’assessore all’Urbanistica, Roberto Morassut: 4 palazzine saranno demolite e altre quattro sorgeranno in un’area limitrofa di proprietà del Comune. Il primo intervento «di demolizione di ricostruzione realizzato in Italia». Il progetto (del gruppo svizzero Durig Ag Architects) prevede la demolizione dell’immobile pericolante e la costruzione di 111 appartamenti da 90 metri quadrati, senza finanziamenti pubblici ma con importanti agevolazioni, (al costo di 950 euro al mq + Iva, ben al di sotto dei prezzi di mercato). Vi aderiscono 86 dei 107 inquilini interessati. Per martedì prossimo era stata convocata un’assemblea per prendere ulteriori decisioni. Poi ieri l’ennessimo campanello d’allarme, l’ultimo di una lunga serie.


di Elena Panarella - Marco De Risi da Il Messaggero del 20.11.04

L'intervento

Il programma di riqualificazione Giustiniano Imperatore assume quali preminenti obiettivi:

• la soluzione dell’emergenza abitativa in atto; • la realizzazione di attrezzature e servizi pubblici; • la qualificazione del sistema degli spazi pubblici; • la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale.

L’adesione volontaria, espressa da almeno il 75% dei condomini proprietari, e la loro costituzione in soggetti aggregati, attori del processo, è considerata condizione indispensabile per l’attivazione dei programmi di sostituzione edilizia.

L’atto “madre” dell’intera operazione è la delibera n. 309 che il Consiglio Comunale ha approvato il 21 dicembre 2004.

http://www.urbanistica.comune.roma.it/giustinianoimperatore/

Lo Schema d'assetto individua i criteri urbanistici e gli indirizzi per la trasformazione dell'intero ambito. Se i proprietari, riunendosi in consorzi, aderiscono al programma e si raggiungono le quantità stabilite per la definizione di un Comparto (Unità Minima di Intervento), vengono redatti gli strumenti esecutivi di attuazione (Piani Particolareggiati). Questi strumenti individuano nel dettaglio, recependo le indicazioni contenute nello schema di assetto, le trasformazioni definendo le regole attuative specifiche. In questa cornice generale il primo strumento attuativo in variante urbanistica è il comparto A, con valore di Piano particolareggiato. Il comparto A, conforma una parte dell'ambito più ampia di quanto richiesto dalla risposta all'emergenza abitativa in atto. Lo strumento consentirà quindi di dare risposta anche ad altri condomini che aderiranno successivamente al Programma di Riqualificazione. Nel dettaglio le opere previste nel comparto A riguardano:

- la realizzazione di una nuova piscina comunale, con la demolizione dell'esistente, - la realizzazione dell'area a parco lungo Viale Giustiniano Imperatore; - la realizzazione di parcheggi pubblici interrati; - la realizzazione della strada pubblica di accesso alle nuove residenze e ai servizi e spazi pubblici; - la sistemazione temporanea a giardino delle aree di demolizione; - la riqualificazione di via della Villa di Lucina

Alla fine della primavera del 2008 è completata la creazione di una "rambla" dall'incrocio tra Via di Villa di lucina e l'area a parcheggio realizzata nel sedime del palazzo demolito per un tratto di circa 50/70 metri. Come a Barcellona, ma in formato estremamente ridotto, l'area di intervento prevede una zona pedonale centrale e due carreggiate laterali contenuti dai marciapiedi preesistenti. una carreggiata, più ampia verso una zona verde a giardino, piuttosto degradato, resta ad un livello più basso della zona pedonale e del marciapiede, con i parcheggi a lato.L'altra resta livello della zona pedonale e del marciapiede più stretta senza area di parcheggio.

Punti di forza

Criticità