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Associazione Calcio Pavia

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L'Associazione Calcio Pavia, fondata nel 1911, è la società calcistica di Pavia.

Storia

Fondazione del club

Uno dei simboli di Pavia: l'Università. E da dove, se non dalla fervida mente degli studenti pavesi poteva nascere il calcio a Pavia? Corre l'anno 1907 quando il football sbarca a Pavia con la fondazione della Goliardica e la città la accoglie alla maniera pavese…con una buona dose d'indifferenza. L'avventura durò quattro anni giusto il tempo di laurearsi ed “entrare” nel mondo lasciandosi alle spalle un bel divertimento. Ma non solo ricordi si lascia alle spalle la Goliardica, ormai il sasso è stato lanciato e, il 3 novembre 1911, il primo vero sodalizio pedatorio cittadino emette il suo primo vagito. Fautori dell'inizio della saga calcistica pavese sono Emilio Piatti, Achille Pecci e Giovanni Ferrari che danno vita al Pavia F.B.C.La prima partita di cui si ha notizia è una brillante vittoria ai danni del Casteggio per 3-0 ma la storia appena intrapresa non sarà lucente come il debutto sul prato verde perché, per ragioni economiche, si provvede quasi subito alla fusione con la Società Ginnastica Pavese ed al conseguente cambio di nome in “Società Ginnastica Pavese - Sezione Calcio” (nel 1912).

La fusione dura una sola stagione: partiti alcuni giocatori per la leva obbligatoria (primavera 1913) la società si sfalda e l'attività calcistica langue. Staccatasi dalla “Società Ginnastica Pavese” e costituito un nuovo direttivo (Ing. Cartasegna, Avv. Ferrari e Rag. Bianchi) la società ritorna alla vecchia denominazione Pavia F.B.C. iscrivendosi ai campionati lombardi F.I.G.C. <ref>In piena zona Cesarini - 1911-2001 novanta anni di Associazione Calcio Pavia, pag. 17.</ref>. Rimediato un campo di fortuna, non rispondente agli standard prescritti per l'iscrizione alla Promozione, si è costretti a partire dalla Terza Categoria e dopo una partenza col botto (4-0 all'Ausonia Pro Gorla) si perdono tutte le rimanenti partite comprese quelle a cui il Pavia è costretto a dare forfait a causa della partenza (anche questa volta) per la leva militare di alcuni dei migliori giocatori. Terminato il primo marzo il campionato, c'è già qualcuno pronto a rimediare alla brutta figura: Mario Calcagni dona alla società il terreno in località San Giuseppe che dopo appena 40 giorni vede sorgere lo Stadium. Viene inaugurato il giorno di Pasqua del 1914 con ospite d'onore l'Internazionale alla presenza delle autorità cittadine e la crème della borghesia pavese con un pareggio foriero di futuri successi.

La promozione in I Categoria (l'attuale Serie A)

L'occasione d'oro del calcio pavese arriva (e tutt'ora risale) al 1915: gli azzurri vengono ammessi al campionato di Promozione 1914-15 mercé l'ottimo impianto sportivo omologato e la garanzia di una notevole solidità finanziaria. La vittoria del torneo permette l'accesso alla I Categoria, corrispondente all'attuale Serie A. Dopo aver superato il girone eliminatorio alle finali la vittoria è schiacciante: con la prima guerra mondiale alle porte ed alcuni giocatori già sul piede di partenza per il fronte il Pavia precede in classifica l'Ausonia Pro Gorla e sbarca trionfalmente nella massima divisione calcistica. Passeranno, però, 4 anni prima di vedere il rinnovato Pavia F.C. tornare a calcare i campi di gioco: purtroppo in tutto il mondo si sta giocando una partita ben più triste.

Dopoguerra (1919)

Nel 1919, finalmente inizia l'avventura in I Categoria e, dopo due anni a buoni livelli, nel '22 arriva la retrocessione, seguita nel '24 dalla caduta in Terza Divisione Regionale e dal definitivo e mesto ritiro dall'attività agonistica. La fame di calcio è tanta e da umili origini 1919 spuntano i nero-verdi dell'Arduino F.C., decisi a tenere alto il nome di Pavia nel mondo del pallone. Partiti dal campionato provinciale U.L.I.C., di successo in successo e rilevato il titolo sportivo del defunto Pavia (nel 1927) cambiando nome in Arduino Pavia F.C., giungeranno fino alla 2.a Divisione. Accanto all'Arduino nasce anche la S.S. Vittoria (maglia rosso-verde) sempre militante in Terza Divisione ed infine ammessa alla Seconda Divisione quando ormai la fusione tra le due compagini cittadine era praticamente decisa: è il 1928 quando torna a chiamarsi Pavia F.B.C. Gli obiettivi sono ambiziosi e l'approdo in Serie B nel 1933 ne è la prova: il campionato cadetto si rivela troppo oneroso e nel 1935, per la seconda volta, addirittura nel pieno svolgimento del campionato, gli azzurri lasciano il mondo del calcio. A placare la sete di calcio giocato della città arriva, nel 1936-37, la Associazione Calcio Pavese "L.Belli" (maglia bianco-nera) che si stabilisce in Serie C fino al 1942 quando, a seguito della fusione con i cugini del Dop.Aziendale Vittorio Necchi (famosa ditta produttrice di macchine per cucire), con la nuova denominazione di A.C. Pavia si iscrive al campionato di Serie C 1942-43.

Dopoguerra (1945)

Passando attraverso la seconda guerra mondiale ed il Torneo Benefico Lombardo del 1945, si ritorna in Serie C adottando le famose maglie granata. Arrivano gli anni del Cav. Fortunati e, nel 1954, anche la storica promozione in serie B. Due campionati vedono i granata nella serie cadetta prima del ritorno in serie C. Ma la retrocessione è nulla rispetto a quello che aspetta il Pavia: l'11 settembre 1957 la società si scioglie per la terza volta. Dalle stelle alle stalle: si ricomincia con la Unione Sportiva Pro Pavia in 1.a Divisione girone G 1957-58<ref>Comunicati Ufficiali dell'Archivio Storico del C.R.Lombardia - Milano Via Pitteri 95/2. Società di nuova affiliazione: in data 29 settembre 1957 è affiliata alla Lega Regionale Lombarda la Unione Sportiva Pro Pavia.</ref>, poi con l'A.S. Pavia<ref>Archivio Storico del C.R.Lombardia: fondato il 10 ottobre 1949 con la denominazione G.S. F.Ghinaglia si affilia alla Lega Regionale Lombarda all'inizio della stagione 1952-53 partendo dal Campionato Pavese di 2.a Divisione. All'inizio della stagione 1959-60 cambia denominazione in A.S. Pavia mentre la U.S. Pro Pavia cambia nome in F.B.C. Pavia.</ref>ed il F.B.C. Pavia in Prima Categoria e poi… con la solita fusione. Nel 1960 rinasce, per l'ennesima volta, l'A.C. Pavia che ricomincia dalla Prima Categoria Lombarda. Bisogna aspettare 6 anni per rivedere il Pavia in Serie D. Gli azzurri superano sul filo di lana l'Asti ma la permanenza è molto breve: l'annata successiva la società di via Alzaia si ritrova in Promozione dopo un campionato veramente deludente. Le difficoltà, anche a livello societario, dopo l'addio del Cav. Fortunati, non mancano ma, con l'arrivo al timone di Mario Migliorini si comincia ad intravedere uno spiraglio di luce.

Rinascita

Il nuovo presidente ed il suo staff centrano un'entusiasmante accoppiata: nel campionato 1976-1977 arriva la promozione in serie D seguita l'anno dopo dal salto nella tanta agognata serie C che, proprio in quell'anno, si trasformerà nell'attuale C2. Gli azzurri trovano una loro dimensione e si stabilizzano nella nuova categoria togliendosi anche delle belle soddisfazioni. Ma l'emozione più grande è datata 1983-84: sotto la presidenza Riboni ed ai comandi del "mister" Villa, dopo lungo tempo, la squadra conquista la C1 precedendo il Piacenza dopo un duello durato tutto l'arco del campionato. La nuova categoria, come più volte verrà confermato in futuro, si dimostra particolarmente indigesta ai pavesi: il primo anno si conclude a metà classifica ma il secondo segna la retrocessione ed il ritorno in C2. Ma gli azzurri ci riprovano e centrano la rivincita al primo colpo: solo l'Ospitaletto di Gigi Maifredi sopravanza gli azzurri ma la seconda piazza significa ritorno immediato nelle terza serie nazionale. La stagione seguente è a dir poco travagliata ed il finale è da bufera: un gol di Ricky Massara alla Reggiana nell'ultima giornata di campionato sancisce la vittoria degli azzurri e la salvezza ma l'estate porta brutte notizie. Il presidente Achilli viene squalificato a vita dalla FIGC con l'accusa di aver corrotto un giocatore del Fano in occasione della vittoriosa trasferta degli azzurri sul campo dei granata. Alla squadra vengono comminati 5 punti di penalizzazione che ne sanciscono l'ennesima retrocessione. In C2, fuori gioco da ogni carica ufficiale Achilli, ricopre il ruolo di presidentessa la moglie Giusy: dopo un discreto 4° posto arriva ancora la promozione dopo il secondo posto alle spalle del Siena tra le cui riserve figura un giovanissimo Moreno Zocchi. L'ennesimo ritorno in C1 è entusiasmante: gli azzurri vivono un campionato da protagonisti e solo due sconfitte, rimediate nelle ultime due giornate di campionato da Venezia e Chievo impediscono al Pavia di approdare nella Coppa Italia insieme alle società di A e B.

La crisi degli Anni'90

L'anno successivo è agli antipodi del precedente: la squadra è rivoluzionata, i pezzi migliori sono andati in A e B ed i nuovi non sono all'altezza. Il risultato è un penultimo posto che rispedisce il sodalizio di via Alzaia in C2. È l'inizio del declino. Dopo tre deludenti campionati vissuti a metà classifica (ma intrapresi con ben altre ambizioni) arriva la mazzata della retrocessione in D dopo ben 18 anni passati tra i professionisti. A salvarci arriva provvidenziale il ripescaggio ma dopo un inizio brillante e qualche giornata in testa alla classifica la squadra inizia un veloce declino. Si decide tutto ai play-out ed a sorridere è la Solbiatese che condanna gli azzurri ai dilettanti e, stavolta, senza il salvagente del ripescaggio. Nel frattempo ad Achilli, emigrato a Livorno con una massiccia dote di giocatori pavesi, è subentrato Walter Rampini che prende in mano una situazione societaria disastrosa. Tuttavia si pensa che il Pavia in C.N.D. sia solo di passaggio: niente di più sbagliato. In una drammatica ultima partita contro l'Atletico Sirio gli azzurri affondano: il gol di Facchetti non è sufficiente ed i sardi passano per 2-1. Incredibilmente è Eccellenza.

L'era Calisti

Si riparte da zero ed il rischio di sparire per l'ennesima volta è quanto mai concreto: a salvare la situazione ci pensa la famiglia Calisti.

Secondino Calisti, per tutti il Sig. Dino, con i figli Armando Calisti e Roberto Calisti, segnano una delle più belle pagine della storia del Pavia. Innanzitutto vengono ripianati i numerosi debiti ed il primo concreto segnale è stravincere il campionato di Eccellenza. Il compito di rifondare la squadra viene affidato a Marco Torresani, allenatore cremonese già vincitore a Fiorenzuola, Legnano e Montichiari, e al direttore sportivo Massimo Londrosi, pavese purosangue.

2000-2001:la promozione in Serie C2

Il primo anno di serie D vede l'arrivo di Omar Nordi, che presto diventerà bomber di tutti i tempi della storia azzurra. Il secondo posto è il prologo alla trionfale stagione dell'anno seguente: gli azzurri, con il trio delle meraviglie Rossini-Nordi-La Cagnina, dominano la stagione e, in soli tre anni ritornano tra i professionisti.

2002-2003:ritorno in Serie C1 dopo 11 anni

L'obiettivo dichiarato è la C1: dopo aver sfiorato i play-off al primo tentativo, la banda Torresani vince ancora alla sua maniera: rimonta, sorpasso e distacco di 10 punti rifilato ai rivali del Novara. È C1, ma l'anno che verrà non porterà le soddisfazioni sperate e si concluderà con un mesto ultimo posto che significherà restrocessione in C2. Il tutto con il corollario di un giallo: gli azzurri vincono a sorpresa sul campo della forte Reggiana ma i rivali del Novara consentono alla diretta concorrente dei pavesi, il Prato, di vincere al Silvio Piola.

2004-2005:ad un passo dalla Serie B

Fortunatamente, grazie all'oculata gestione finanziaria della dirigenza, la squadra viene ripescata in C1 e si rivela essere la sorpresa del campionato: si classifica al 3° posto (miglior risultato degli ultimi 50 anni. Ciliegina sulla torta, il bomber Ciullo si laurea capocannoniere) e si qualifica ai play-off. In semifinale vince meritatamente con il Grosseto (1-1 all'andata in Maremma con rete di Chiaretti e 2-0 al ritorno grazie a Zizzari e Fasano). In finale gli azzurri trovano l'ostacolo Mantova che si rivela insuperabile: gli uomini di Torresani rimediano due sconfitte, 1-3 tra le mura amiche (rete di Sciaccaluga) e 0-3 a Mantova.

2005-2006:sfide con il Genoa e disfatta di Monza

Il sogno Serie B svanisce ma il Pavia è pronto a riprovarci ed infatti l'anno successivo, nonostante una squadra profondamente rinnovata, gli uomini di Torresani riescono a centrare ancora una volta i play-off anche se il cammino sarà più breve del campionato passato. Avversario è il Monza di Sonzogni: all'andata della semifinale un gol di Veronese illude gli azzurri, ripresi però nel finale (1-1). Il ritorno è da dimenticare: dopo 8 minuti il Pavia è già sotto 2-0, risultato che non cambierà fino alla fine decretando la non promozione dei pavesi.

Da ricordare, durante il campionato, la doppia sfida contro il Genoa, retrocesso dalla Serie B per illecito sportivo;nella gara d'andata (2 ottobre 2005) al Ferraris i grifoni s'impongono per 1-0 mentre nella gara di ritorno al Fortunati (22 marzo 2006) il risultato rimane inchiodato sullo 0-0 con due legni per parte.

Il 28 agosto del 2005 nasce il nuovo sito della squadra con grafica rinnovata, notizie aggiornate, sondaggi ma soprattutto con foto e filmati delle gare aggiornati celermente.

2006-2007:retrocessione in Serie C2

Una squadra troppo giovane viene costruita dalla dirigenza che prova a rimediare nel mercato invernale con l'acquisto di due giocatori espert: Maniero e Savino. Tutto inutile,la squadra tenuta in piedi dalle prodezze del bomber Marco Veronese ceduto al Venezia ha la peggior difesa del campionato e retrocede in c-2 con una giornata d'anticipo a Pisa.A gennaio il Pavia per cambiare marcia aveva esonerato dopo nove anni di panchina Marco Torresani. Al posto dell'allenatore cremonese arrivò Massimo Morgia da Roma con il vice Madocci (allenatore della stagione 2007/2008, esonerato alla 7a giornata), poi sostituito dal tecnico della Berretti Amedeo Mangone.


Stadio

Campo di Gioco: Stadio Pietro Fortunati.

L'impianto presenta le seguenti caratteristiche:

  • Posti totali: 4.999
  • Larghezza campo: 65 m
  • Lunghezza campo: 105 m
  • Fondo: Erba
  • Copertura campo: Scoperto


Rosa 2008-2009

Aggiornato al 5 febbraio 2009 Template:Calciatore in rosa/inizio Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa/medio Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa Template:Calciatore in rosa/fine

Staff tecnico

Allenatore: Template:Bandiera Amedeo Mangone

Preparatore Atletico: Template:Bandiera Arturo Gerosa

Note

<references/>

Collegamenti esterni

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