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Lemmi linguistici italiani

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me|so|mòr|fo agg. 1 TS chim. ⇒mesomorfico 2 TS antrop., di cranio, che presenta caratteri intermedi fra quelli brachimorfi e dolicomorfi, essendo caratterizzato da dimensioni medie e regolari 3 TS zool., di animale, che ha il corpo di proporzioni, struttura e conformazione medie e regolari: cavallo m.

rè|ma s.m. TS ling., nella linguistica pragmatica, in una frase, elemento o struttura, ormai privo di produttività, che si aggiunge al tema, a ciò che per l’emittente è dato, e ne è un commento

di|a|fa|sì|a s.f. TS ling., l’insieme delle variazioni delle norme di attuazione del sistema di una lingua che dipendono dal contesto situazionale in cui avviene la comunicazione

a|na|fò|ri|co agg. 1 TS ret., dell’anafora, che è proprio dell’anafora; che contiene un’anafora 2 TS gramm., di pronome personale, di pronome o aggettivo dimostrativo, riferito a un precedente sintagma nominale

ca|tà|fo|ra s.f. 1 OB TS med., stato intermedio tra sonnolenza e coma 2 TS gramm., il riferirsi di una parola, solitamente un pronome, a una o più parole seguenti (es.: lo hai visto il film?) | TS ret., posizione di una parola in fondo alla frase

li|tò|te s.f. TS ret., figura retorica, che in greco ebbe funzione elativa, con cui si nega un enunciato o una sua parte per dar luogo a un’affermazione positiva in forma attenuata (es.: quel film mi è parso non brutto)

a|po|dìt|ti|co agg. 1 TS filos., relativo ad apodissi: ragionamento a. | estens., dimostrato logicamente, evidente, inconfutabile: verità apodittica 2 CO di discorso, di atteggiamento: dogmatico, che non ammette critiche o discussioni

as|ser|tì|vo agg. 1 BU che asserisce, affermativo 2 TS psic., relativo all’assertività: training a.; che manifesta assertività: comportamento a.

po|ster|gà|re v.tr. (io postèrgo) 1 OB LE gettarsi qcs. sulle spalle, dietro le spalle: postergato lo scudo ... Protesilao gli si udia chiamare (Boccaccio) 2 LE fig., tenere in scarsa o nessuna considerazione, trascurare, disprezzare: se postergato | fosse il dover da me e il diletto | preposto (Boccaccio) 3 LE fig., ritardare, omettere di fare qcs. 4 TS dir.civ., effettuare una postergazione 5 TS burocr. ⇒attergare

po|li|se|mì|a s.f. 1 TS ling., coesistenza di più significati diversi in un segno linguistico 2 TS lett., estens., insieme dei significati che possono essere attribuiti a un’opera letteraria in base alle diverse interpretazioni critiche

de|ìs|si, dèis|si s.f.inv. TS ling., procedimento mediante il quale, utilizzando gli elementi deittici del linguaggio come i pronomi personali, gli aggettivi dimostrativi, gli avverbi di luogo e di tempo, si mette in rapporto l’enunciato con la situazione spazio–temporale in cui si inserisce

i|pàl|la|ge s.f. TS ret., figura retorica che consiste nel riferire grammaticalmente e semanticamente un aggettivo a un sostantivo del contesto diverso da quello a cui dovrebbe essere riferito (ad es. le mura dell’alta Roma anziché le alte mura di Roma)

pa|ro|no|mà|sia, pa|ro|no|ma|sì|a s.f. TS ret., figura retorica che consiste nell’avvicinare parole di suono uguale o simile, ma semanticamente differenti, per suggerire un’affinità di senso: ricci capricci, traduttore traditore, fratelli coltelli


Il Prefazio è la prima parte della preghiera eucaristica della Messa cattolica.

È una preghiera in stile solenne, che il sacerdote che presiede l'Eucaristia recita o canta da solo. È costituita da tre parti:

- Protocollo: parte iniziale, relativamente variabile, che ha lo scopo di asserire che a Dio Padre, per mezzo di Gesù Cristo, spetta il ringraziamento di tutta la Chiesa; - Embolismo: parte centrale, totalmente variabile, che ha lo scopo di spiegare il motivo per cui a Dio si deve la gloria ed il ringraziamento di tutta la Chiesa; - Escatocollo: parte finale, totalmente standardizzata, che lo scopo di introdurre il Santo.

L'Anafora (in latino, Anaphora, in greco «Aναφορά» [anaforà] = elevazione) nella liturgia latina è la parte centrale della liturgia eucaristica. È sinonimo di preghiera eucaristica. Nelle liturgie orientali tale termine si usa invece per indicare il solo prefazio.

È composta da tre parti:

- sezione anamnetica (o anamnesi) che esprime il ricordo di un avvenimento che, compiuto nel passato una volta per tutte, ha la potenza di estendersi fino a noi - sezione epicletica (o epiclesi) che lo scopo di invocare lo Spirito Santo sui doni offerti finché diventino il corpo ed il sangue di Cristo - sezione dossologica (o dossologia finale) che ha lo scopo di glorificare Dio e che si conclude con l'acclamazione dei fedeli ("Amen")